La Transizione elettrica, le prospettive della Ricerca in Europa

Scenario dalla Giornata Airi per l’Innovazione Industriale

Roma, 22 novembre 2023

Riuscirà l’Italia a fronteggiare le sfide energetiche, affrontare lo stop ai motori a scoppio entro il 2035 e raggiungere i traguardi di sostenibilità che si è prefissata per rimanere un attore globale?

Come sottolinea Andrea Bairati, Presidente di Airi: «Il valore ambientale entra nel campo dello sviluppo economico e produttivo, e la sostenibilità diventa un fattore distintivo dei mercati più avanzati. Creare filiere innovative e sostenibili, elettrificare ampi settori dell’economia, superare la dipendenza dall’importazione di materie prime critiche, accrescere la nostra capacità tecnologica e produttiva, investire in maniera più decisa, è essenziale per dare competitività al sistema Europa. Nel settore della mobilità sappiamo che dovremo far fronte a una crescita esponenziale della domanda di batterie, con l’attesa limitazione dei motori endotermici prevista per il 2035».

Questo il complesso scenario che apre la Giornata per l’Innovazione Industriale 2023, tenutasi presso la sede Unioncamere e dedicata alla transizione elettrica, ed emerso dal report Airi 2023: Nuove competenze della R&S industriale per l’economia circolare presentato durante la Giornata.

Organizzata da Airi – Associazione Italiana per la Ricerca Industriale – la Giornata è l’appuntamento annuale dell’Associazione per discutere temi strategici per lo sviluppo tecnologico e l’innovazione grazie al contributo di esperti e al confronto con gli interlocutori rilevanti delle istituzioni competenti.

La sostenibilità introduce un fattore competitivo nuovo per la produttività del sistema europeo, in quanto coinvolge tutti gli stakeholder nella generazione del valore ambientale e sociale della produzione. La Ricerca e Sviluppo (R&S) assume una funzione strategica per la realizzazione di prodotti e processi più sostenibili.

Dal report Airi presentato durante la Giornata, emerge che al 2025 oltre il 30% delle imprese investirà in eco-innovazione di processo, e oltre il 15% in eco-innovazione di prodotto.

Nel settore Ricerca e Sviluppo, Airi stima per l’Italia che la transizione verde porterà ad almeno 160 mila nuovi addetti R&S nelle imprese nel 2030, con l’obiettivo di superare i 500 mila addetti R&S totali; di questi, una quota fino a 67 mila sarà direttamente coinvolta in ricerca industriale per gli obiettivi Net Zero.

La spinta nella direzione tracciata verrà anche dalle nuove norme e politiche europee, come ha illustrato l’onorevole Achille Variati, membro del Parlamento europeo, uno dei promotori e Relatore del nuovo regolamento europeo 2023/1542 sulle batterie che mira allo sviluppo di una filiera europea con elevati standard di sostenibilità ambientale e sociale per la produzione e per il riciclo delle batterie.

Servono investimenti in tecnologie chiave, nuovi modelli di governance e strategie industriali, e competenze che uniscano innovazione e sostenibilità ambientale, sociale ed economica, quali elementi imprescindibili per affrontare le sfide poste dalle nuove politiche e normative europee.

Serve una forte collaborazione a livello internazionale sulla ricerca innovativa e ad alto contenuto tecnologico, sfruttando anche l’ampia rete messa a disposizione dal MAECI – Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, come indicato da Giuseppe Pastorelli, Vicedirettore Generale MAECI.

Teodoro Valente, Presidente di ASI Agenzia Spaziale Italiana, ha mostrato il ruolo della ricerca spaziale quale infrastruttura per fornire servizi a favore della sostenibilità in una molteplicità di ambiti (la cosiddetta space economy), come il progetto PNRR Iride, con oltre un miliardo di investimenti per applicazioni che riguardano il monitoraggio, la prevenzione dei rischi e la sicurezza del territorio e dell’ambiente.

Le batterie europee devono nascere riciclabili e sostenibili, questo è l’obiettivo che si pongono le iniziative Battery 2030+ ed IPCEI batteries (Importanti Progetti di Interesse Comune Europeo); serve anche maggiore formazione, come sottolinea il manifesto “Batteries of the future”, firmato da 120 giovani scienziati, illustrato da Silvia Bodoardo del Politecnico di Torino.

Roberto Morabito, Direttore del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali di ENEA, ha sottolineato come il 32% del PIL nazionale dipenda dall’approvvigionamento di materie prime critiche all’industria nazionale, la grande maggioranza delle quali ad oggi importate dall’estero. In questo scenario, l’Italia deve puntare sul recupero di materie prime, per esempio con l’urban mining, e sulla circolarità dei processi. Morabito ha inoltre ricordato l’importanza del lavoro di coordinamento svolto dal tavolo tecnico nazionale sulle materie prime critiche, iniziativa congiunta dei Ministeri MIMIT e MASE.

Quattro i casi studio industriali in agenda: Francesco Naso, Segretario generale MOTUS-E, ha mostrato come un approccio a filiera e di ecosistema permetta già oggi di rispondere efficacemente alle sfide della mobilità sostenibile; Federico Vitali, Vicepresidente del gruppo FIB-FAAM, ha mostrato come sia possibile una filiera completamente circolare delle batterie in Italia, dalla produzione al riciclo; Simone Casadei, Expert Sostenibilità dei Trasporti di Innovhub SSI, ha portato un esempio di sistema di certificazione per garantire la reale sostenibilità dei veicoli elettrici; Sebastiano Caravaggi, responsabile delle attività Export Hydro-Gen Assing, ha offerto un esempio di solution provider per la mobilità sostenibile, dalla batterie all’idrogeno verde.

Durante la giornata sono state inoltre premiate le tre vincitrici delle Borse di Studio Renato Ugo per la migliore tesi industriale in ambito STEM, con contributi dedicati al miglioramento dell’efficienza e della sostenibilità per soluzioni innovative nei settori del farmaco, materiali e manifattura avanzata, edilizia e costruzioni. L’iniziativa è promossa da Airi in collaborazione con Farmindustria, Fondazione Bracco e Heidelberg Materials Italia Cementi.

In chiusura Diana Bracco ha sottolineato l’importanza della formazione nelle STEM, quale elemento imprescindibile per la futura competitività dell’industria nazionale «La ricerca industriale italiana ha bisogno di uomini e soprattutto di donne con competenze tecnico scientifiche quali le STEM».

Scarica il Report Airi: Nuove competenze della ricerca e innovazione industriale per l’economia circolare

Programma Giornata Airi per l’Innovazione Industriale