Tecnologie Prioritarie: un foresight unico a livello nazionale

Dal 1995, anno della prima pubblicazione delle Tecnologie Prioritarie per l’Industria, Airi individua le informazioni, proiezioni e visioni strategiche a medio e lungo termine, destinate a orientare le decisioni e i mezzi necessari per le azioni di Ricerca e Sviluppo, attraverso un processo sistemico e partecipativo che coinvolge le imprese, gli enti di ricerca associati e qualificati partner pubblici e privati.

Nella nuova edizione, l’XI, Airi ha coinvolto 150 manager della Ricerca e Sviluppo e 100 tecnologici, che hanno analizzato i dieci settori industriali chiave per la competitività industriale del Paese: Ambiente e Transizione Circolare, Chimica e Materiali, Edilizia e Costruzioni, Energia, Farmaceutica, Manifattura avanzata e meccatronica, Microelettronica e semiconduttori, Tecnologie Digitali, Trasporti e Mobilità, Spazio.
L’impatto delle tecnologie prioritarie sull’industria
L’andamento tecnologico ha un forte impatto sulle dinamiche socio-economiche e quindi sulla crescita del PIL e del livello di occupazione.
Ha dunque un impatto sulla competitività industriale del Paese, anche in termini di sostenibilità e di implicazioni etico-giuridiche.

Le tecnologie prioritarie hanno un valore decisivo nell’abilitare progetti e innovazioni di competitività industriali, in quelle catene del valore anche distanti dalla tecnologia.

Le imprese italiane attive in settori afferenti alle tecnologie prioritarie AIRI sono circa il 15% del totale delle imprese coinvolte nei dieci settori industriali analizzati, la cui rappresentanza vale il 60% totale della spesa R&S e coinvolge circa il 50% del totale degli addetti R&S, secondo lo studio preliminare che Airi ha elaborato sui dati Istat. L’impatto delle tecnologie prioritarie sull’industria corrisponde a circa il 30% del valore della produzione delle imprese italiane.

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Author: redazione