Tensioattivi sostenibili: nuove formulazioni per cosmetica, detergenti, tessile e agricoltura 

Il progetto SurftoGreen sviluppa un nuovo portafoglio di tensioattivi bio-based e biodegradabili, a partire da biomasse rinnovabili provenienti da scarti agricoli e forestali di origine europea. 

Superando le attuali limitazioni di prestazioni e produttività, SurftoGreen mira a fornire alternative ecologiche ai prodotti convenzionali oggi sul mercato. I settori applicativi coinvolti per dimostrare l’efficacia dei nuovi prodotti sono: cura della casa e della persona, tessile e agricoltura.  

Qualità, versatilità, sostenibilità 

Le formulazioni industriali si basano principalmente su tensioattivi o polimeri di origine fossile, fonti di CO2 e microplastiche, ma la transizione verso soluzioni a base biologica non è un processo facile. 

Grazie a bio-based building blocks rinnovabili, ricavati valorizzando i flussi collaterali dell’industria agricola e forestale europea, SurfToGreen sviluppa nuovi tensioattivi con un contenuto bio-based superiore al 95%. Applicando i principi del Safe and Sustainable by Design (SSbD), le sue tecnologie chimiche e formulative privilegiano la sostenibilità, senza compromettere le prestazioni e garantendo costi uguali o inferiori ai prodotti oggi sul mercato. 

Tramite la collaborazione tra ricerca, università, PMI e alcunidei principali attori del mercato, il progetto mira a conquistare una quota di mercato significativa in diversi settori e a competere con i prodotti esistenti, per garantire un cambiamento di paradigma verso pratiche più rispettose dell’ambiente. 

SurfToGreen si pone cinque obiettivi: 

  • Individuazione e selezione di risorse europee provenienti da scarti dell’agricoltura o dell’industria forestale come elementi costitutivi rinnovabili, sicuri e sostenibili che soddisfano i requisiti dell’industria dei tensioattivi. 
  • Sviluppo di percorsi di sintesi in linea con i principi della chimica verde per produrre tensioattivi facilmente biodegradabili, sicuri e sostenibili, con un impatto minimo di CO2. 
  • Integrazione dei nuovi tensioattivi bio-based nelle formulazioni per le principali applicazioni, come la cura della casa e della persona, i cosmetici, i tessuti e l’agricoltura. 
  • Definizione di nuove metriche per garantire i principi di sicurezza e sostenibilità della progettazione in tutto il progetto, per ottenere il massimo impatto industriale con il minimo impatto ambientale. 
  • Dimostrazione della fattibilità tecnologica, sociale, ambientale ed economica di almeno sei soluzioni di prodotto in tre catene di valore, con business plan scalabili per la commercializzazione a livello mondiale di almeno tre dimostratori finali. 

Finanziato dal  Circular Bio-based Europe Joint Undertaking (CBE-JU), un partenariato pubblico-privato tra la Commissione Europea e il Bio-based Industries Consortium (BIC), il progetto avrà una durata di 60 mesi (ottobre 2024 – settembre 2029), con uno stanziamento di circa 9 milioni di euro, e riunisce 19 partner di 11 Paesi diversi. 

AIRI è leader del WorkPackage dedicato allo scale-up industriale, e alla valorizzazione, disseminazione e comunicazione dei risultati, inclusa la gestione di rischi e diritti di proprietà intellettuale e la valutazione tecno-economica e sociale. Airi inoltre contribuisce alle attività dedicate all’applicazione dell’approccio Safe and Sustainable by Design (SSbD). 

Il consorzio 

  • Associazione Italiana per la Ricerca Industriale – Airi, Italia 

Per maggiori informazioni visita il sito del progetto