G20 and the Italian Economy. Key indicators to be kept in mind

G20 and the Italian Economy. Key indicators to be kept in mindIn occasione della Presidenza italiana del G20, la Fondazione Edison e il Centro di ricerche in analisi economica e sviluppo economico internazionale (CRANEC) dell’Università Cattolica hanno redatto un booklet di statistiche: “G20 and the Italian economy. Key indicators to be kept in mind”.

Il report mette in evidenza i punti di forza del modello italiano di sviluppo, incentrato su economia reale, sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica, il dinamismo delle sue industrie specializzate e molti altri fattori che possono permettere all’Italia non solo di riprendersi rapidamente dalla crisi pandemica ma anche di essere un modello di sviluppo sostenibile in cui la crescita, l’innovazione tecnologica, la qualità della vita e il rispetto dell’ambiente possano essere combinati in modo equilibrato.

L’Italia è un paese leader nella produzione, nell’agricoltura e nel turismo. Ha uno dei più alti surplus commerciali del mondo grazie alla sua specializzazione non solo nei settori tradizionali del “Made in Italy” come la moda, l’arredamento cibo e vino, ma anche in altri settori a medio-alta e alta tecnologia come i macchinari e la meccanica, la cantieristica navale, gli yacht a motore l’aerospaziale, le auto sportive, le piastrelle di ceramica ad alta tecnologia e la farmaceutica.

Anche se l’Italia ha meno grandi gruppi industriali di altre economie, è un forte esportatore grazie alla sua rete dinamica e innovativa di piccole, medie e medio-grandi imprese che sono presenti su tutti i mercati globali. Nonostante una spesa in R&S relativamente bassa come percentuale del PIL a causa della sua presenza limitata in settori ad alta intensità di ricerca come l’automotive ed elettronica/telecomunicazioni, la ricerca scientifica e tecnica italiana è estremamente avanzata in quei settori che usano intensamente la tecnologia e automazione.

È anche molto innovativa nei settori di specializzazione. Sebbene sia altamente industrializzata, l’Italia tuttavia non è così intensiva dal punto di vista energetico come altri paesi simili e ha emissioni di CO2 relativamente basse rispetto ad altre grandi economie.

Come sottolinea Marco Fortis, Direttore della Fondazione Edison, l’Italia oggi, anche se è uno dei paesi più colpiti dall’emergenza sanitaria, economica e sociale e sociale causata dalla pandemia di Covid-19, sta in realtà mostrando rapidi segni di ripresa. Il Paese ha la possibilità di accelerare e completare le riforme avviate negli anni precedenti e di affrontare le criticità e i ritardi persistenti grazie anche alle risorse messe a disposizione dall’UE sotto forma di Recovery and Resilience Facility. Gli obiettivi prioritari che devono essere raggiunti devono essere in linea con le due principali disposizioni del programma Next Generation EU (NGEU), ovvero la transizione ecologica e la rivoluzione digitale.

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